A.C. 4376-A
Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, la proposta di legge che andiamo ad approvare oggi, come è stato più volte spiegato dai colleghi che sono intervenuti prima di me, fa riferimento all'applicabilità del rito abbreviato a dei reati particolarmente efferati, come quelli puniti con la pena dell'ergastolo. La Camera in precedenza aveva già votato questa norma, sia pure in forma diversa, norma che è finita al Senato e che poi è sostanzialmente evaporata. E, allora, con la richiesta del collega Molteni, che è il primo firmatario di questa proposta di legge, in Commissione abbiamo trovato l'accordo per riportarla immediatamente, prima che finisca la legislatura, in Aula, perché si spera che, una volta approvata qui alla Camera, possa trovare anche l'approvazione dell'altro ramo del Parlamento. Vogliamo che questa legge entri in vigore, perché la riteniamo una legge giusta e di buonsenso. Abbiamo sentito molte cose oggi, sia in riferimento alla norma sia in riferimento a tutt'altro. C'è chi ha parlato di depenalizzazione, c'è chi ha parlato di misure alternative. Questa norma è una norma che va a colpire il rito; non tocca le pene, non tocca le misure alternative, non tocca la depenalizzazione. Questa norma parla del rito e parla del rito abbreviato, che è un istituto inserito nel nostro ordinamento con la riforma Vassalli del 1988, entrata in vigore poi nel 1989, che è una sorta di do ut des fra lo Stato e l'imputato. Sostanzialmente, lo Stato dice: se tu mi eviti il processo e la fase dibattimentale, ma accetti il processo allo stato degli atti davanti al giudice dell'udienza preliminare, ti do uno sconto di pena secco di un terzo.
Questa norma era, così come l'approviamo oggi, già inserita nel codice del 1988. È stata poi modificata nel corso degli anni, ma abbiamo verificato che, così come è stata modificata, ad oggi questa norma non funziona. Non funziona perché non si può applicare un terzo di sconto di pena secco a chi ha commesso un reato che è punito con la pena dell'ergastolo, e qui si sta parlando di terrorismo, di stragi, di omicidi a seguito di stalking, di violenza sessuale di gruppo; questi sono i reati per cui oggi noi diciamo: basta, il rito abbreviato non lo puoi ottenere più, perché non si può avere uno sconto di pena di un terzo semplicemente per una scelta di rito. Qui non si parla di altre cose. Io scelgo l'abbreviato e lo Stato mi dà un terzo di sconto. Questo, con questa norma, oggi non si potrà fare più.
Quindi, si tocca il procedimento, non si va a toccare la pena. Non mescoliamo le misure alternative, non mescoliamo le depenalizzazioni che riguardavano pene con sanzioni pecuniarie, non mescoliamo altre cose. Qui si sta facendo una norma esclusivamente per dare una ragione allo Stato di celebrare un processo completo, di cognizione piena, di fronte al giudice naturale, e si dice: se tu hai commesso un reato che prevede la pena dell'ergastolo, hai diritto tu ad andare davanti al giudice naturale in piena istruzione dibattimentale e ha diritto la vittima e hanno diritto le parti offese nel processo ad avere un processo di cognizione piena e, nel caso anche di reati di competenza della corte d'assise, non più davanti al giudice monocratico, ma di fronte all'organo collegiale, giudice naturale, che è la corte di assise.
Di fronte a questo abbiamo sentito dire un po' di cose, oggi, un po' contraddittorie con quelle che abbiamo sentito dire peraltro in tutti questi quattro anni e mezzo. Abbiamo sentito oggi Forza Italia dire che vuole dare la discrezionalità ai magistrati per scegliere se è opportuno o meno applicare o no le varie attenuanti. Diciamo che diamo questa responsabilità discrezionale ai magistrati, quando fino a ieri, fino a un minuto fa, Forza Italia diceva che dovevamo fare le leggi per evitare che ci fosse maggiore discrezionalità da parte dei magistrati. Ma, si sa, cambiare idea è una cosa anche intelligente, qualche volta; però, abbiamo sentito anche i toni dimessi di Forza Italia, i toni dimessi di fronte a un alleato che se ne sta andando per conto suo, ma di questo dirò dopo. Abbiamo sentito parlare di tutto, abbiamo sentito parlare il collega Ferraresi del MoVimento 5 Stelle, attaccare la politica giudiziaria che ha fatto questa maggioranza.
Però noi abbiamo un programma su queste cose. Penso che la differenza fra il Partito Democratico e un po' gli altri partiti sia che noi sappiamo qual è la nostra linea di politica giudiziaria. Vedete, noi abbiamo fatto tanti provvedimenti, abbiamo fatto la legge n. 67 del 2014, che è stata una legge importantissima, che ha portato la tenuità del fatto, una cosa che ci chiedevano le procure, una cosa che ci chiedevano gli avvocati. La messa alla prova, la sospensione del processo per gli irreperibili. Ne abbiamo fatte tante, abbiamo fatto gli ecoreati, ma ci sono quattro provvedimenti di cui andiamo particolarmente orgogliosi, e li abbiamo fatti anche con l'aiuto degli altri gruppi parlamentari, per la verità non sempre. Ma abbiamo approvato la legge sull'autoriciclaggio, che da cinquant'anni nessuno aveva fatto. Abbiamo reintrodotto il reato di falso in bilancio, che era stato fatto sparire. Abbiamo approvato il disegno di legge del Presidente Grasso sull'anticorruzione. Abbiamo approvato la norma sul cosiddetto whistleblowing per la tutela di coloro che denunciano gli atti di corruzione o di stalkeraggio, se così si può dire, all'interno delle aziende e della pubblica amministrazione.
Chiedo agli altri, di fronte a un programma come quello che ha cercato di portare avanti il Partito Democratico, che cosa propongono gli altri? Lo chiedo in particolar modo di fronte alla sceneggiata che è andata oggi in onda fra la Lega e Forza Italia, i futuri alleati nella prossima campagna elettorale. Se ve ne siete date di santa ragione oggi su una norma che era a firma di Molteni, che noi abbiamo approvato e che approveremo stasera, che cosa succederà su altri tipi di provvedimenti? Che cosa andrete a raccontare agli elettori in campagna elettorale, che farete risparire un'altra volta il falso in bilancio oppure lo manterrete? Questa norma chiederete di abrogarla oppure la manterrete? Cosa farete sul whistleblowing, lo manterrete o lo abrogherete? Credo che di fronte agli elettori il senso della responsabilità sia anche questo, oppure si sta insieme solo per dire: abbiamo sconfitto le sinistre? Se ci riuscirete, auguri; penso di no e spero proprio di no, però non potete prendere in giro i cittadini.
I cittadini lo devono sapere: oggi avete dimostrato che non siete in grado di portare un programma di Governo comune in materia di giustizia. E, allora, penso che oggi l'approvazione di questa norma, che va a toccare il rito abbreviato, sia fondamentale, e la vogliamo dedicare alle vittime di questi reati. Guardate, noi abbiamo fatto altri provvedimenti; uno arriverà probabilmente nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, nella legge di bilancio. Quando noi abbiamo inserito il Fondo per le vittime dei reati violenti molti hanno sorriso, ma lo abbiamo fatto perché noi eravamo inseriti nella procedura di infrazione a livello europeo. Abbiamo detto: intanto lo facciamo, intanto rompiamo questo tabù, e poi, dopo, cominceremo a metterci dei soldi. Intanto quest'anno da 2,6 milioni il Fondo lo portiamo a 10 milioni per le vittime dei reati violenti; non solo, ma inseriremo anche le vittime dei reati violenti insieme alle vittime di usura e alle vittime della criminalità organizzata per avere quei fondi che vengono dalle sanzioni amministrative relative a quella depenalizzazione che a qualcuno ha fatto storcere il naso, ma che servirà ad avere un effetto deflattivo su tutti i processi, a togliere dalle scrivanie delle procure - chiudo subito, Presidente - tanti processi inutili e a portare dei soldi che andranno a favore delle vittime. Credo che questo sia un messaggio importante che oggi il Partito Democratico dà, dimostrando, ancora una volta, da che parte stiamo, cioè dalla parte dei cittadini più deboli.